I principi cardine di una gestione integrata dei rifiuti sono stati di recente ribaditi dalla Direttiva 2008/98/CE che ha individuato la seguente scala di priorità: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio (recupero di materia), recupero di energia, messa in sicurezza a lungo termine delle frazioni residuali e loro smaltimento in discarica controllata. Attualmente la gestione dei rifiuti in Italia è normata dal DLgs 152/06, così come modificato dal DLgs 04/2008. La gestione dei rifiuti solidi ha assunto negli ultimi decenni in Italia, la configurazione di un vero e proprio mercato, caratterizzato da volumi quantitativi molto elevati, una dimensione economica rilevante, una struttura di imprese operanti nel settore quasi matura. Dal punto di vista economico il mercato risulta diviso in due grandi aree, parzialmente sovrapposte: il mercato dei rifiuti urbani, determinato da una domanda pubblica intestata alle amministrazioni comunali, configurato come monopolio locale legale, regolato dalle normative sui servizi pubblici locali; il mercato dei rifiuti speciali, determinato da una domanda sostanzialmente privata, configurato come mercato aperto e competitivo. I due mercati, sostanzialmente distinti sia dal punto di vista della regolamentazione sia dal tipo di operatori prevalenti, si sovrappongono in più punti. In particolare una parte importante dei rifiuti speciali viene di fatto, sulla base di una specifica norma, “assimilata” ai rifiuti urbani, e quindi gestiti in regime di monopolio. Dal punto di vista tecnico il flusso di rifiuti speciali viene in parte avviato a stoccaggio e messa in riserva (13,4 milioni di tonnellate). La restante parte viene avviata a recupero di materia per il 55,7% (55,7 milioni di tonnellate), il 18,4% è avviato a discarica (19 milioni di tonnellate), il 22,3% viene avviato ad impianti di trattamento chimico fisico o biologico (23 milioni di tonnellate), il 2,6% viene avviato a recupero energetico (2,7 milioni di tonnellate), l’1% ad incenerimento (1 milione di tonnellate). In questo contesto, la possibilità di tracciare la filiera di gestione dei rifiuti speciali, anche attraverso l’implementazione di procedure informatiche come previsto dallo standard SISTRI, previsto dalla normativa italiana, rappresenta un requisito fondamentale non solo per la tutela della legalità: è anche uno strumento con evidenti benefici per l’ambiente, l’economia, e la conservazione delle risorse. Oltre a vincoli di tipo legislativo, il tracciamento dei rifiuti pone anche dei requisiti tecnici, primo fra tutti è la flessibilità del sistema di comunicazione in relazione agli obiettivi prefissati quali garantire l’invio delle informazioni recuperate dai sistemi di sensori verso il centro servizi, ma anche approntare un canale di ritorno per la conferma dell’avvenuta ricezione, oltre ad eventuali informazioni di servizio aggiuntive aggiornate in tempo reale dal centro servizi. Il sistema di comunicazione dovrà occuparsi anche della localizzazione sia dei vettori che dei contenitori.
Servizi Telematici per il Tracciamento del Trasporto dei Rifiuti
CALDELLI, ROBERTO;
2012-01-01
Abstract
I principi cardine di una gestione integrata dei rifiuti sono stati di recente ribaditi dalla Direttiva 2008/98/CE che ha individuato la seguente scala di priorità: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio (recupero di materia), recupero di energia, messa in sicurezza a lungo termine delle frazioni residuali e loro smaltimento in discarica controllata. Attualmente la gestione dei rifiuti in Italia è normata dal DLgs 152/06, così come modificato dal DLgs 04/2008. La gestione dei rifiuti solidi ha assunto negli ultimi decenni in Italia, la configurazione di un vero e proprio mercato, caratterizzato da volumi quantitativi molto elevati, una dimensione economica rilevante, una struttura di imprese operanti nel settore quasi matura. Dal punto di vista economico il mercato risulta diviso in due grandi aree, parzialmente sovrapposte: il mercato dei rifiuti urbani, determinato da una domanda pubblica intestata alle amministrazioni comunali, configurato come monopolio locale legale, regolato dalle normative sui servizi pubblici locali; il mercato dei rifiuti speciali, determinato da una domanda sostanzialmente privata, configurato come mercato aperto e competitivo. I due mercati, sostanzialmente distinti sia dal punto di vista della regolamentazione sia dal tipo di operatori prevalenti, si sovrappongono in più punti. In particolare una parte importante dei rifiuti speciali viene di fatto, sulla base di una specifica norma, “assimilata” ai rifiuti urbani, e quindi gestiti in regime di monopolio. Dal punto di vista tecnico il flusso di rifiuti speciali viene in parte avviato a stoccaggio e messa in riserva (13,4 milioni di tonnellate). La restante parte viene avviata a recupero di materia per il 55,7% (55,7 milioni di tonnellate), il 18,4% è avviato a discarica (19 milioni di tonnellate), il 22,3% viene avviato ad impianti di trattamento chimico fisico o biologico (23 milioni di tonnellate), il 2,6% viene avviato a recupero energetico (2,7 milioni di tonnellate), l’1% ad incenerimento (1 milione di tonnellate). In questo contesto, la possibilità di tracciare la filiera di gestione dei rifiuti speciali, anche attraverso l’implementazione di procedure informatiche come previsto dallo standard SISTRI, previsto dalla normativa italiana, rappresenta un requisito fondamentale non solo per la tutela della legalità: è anche uno strumento con evidenti benefici per l’ambiente, l’economia, e la conservazione delle risorse. Oltre a vincoli di tipo legislativo, il tracciamento dei rifiuti pone anche dei requisiti tecnici, primo fra tutti è la flessibilità del sistema di comunicazione in relazione agli obiettivi prefissati quali garantire l’invio delle informazioni recuperate dai sistemi di sensori verso il centro servizi, ma anche approntare un canale di ritorno per la conferma dell’avvenuta ricezione, oltre ad eventuali informazioni di servizio aggiuntive aggiornate in tempo reale dal centro servizi. Il sistema di comunicazione dovrà occuparsi anche della localizzazione sia dei vettori che dei contenitori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.