La finalità di questo capitolo è quella di esplorare alcuni aspetti delle rappresentazioni di artefatti tecnologici in un gruppo di docenti. A differenza del gran numero di lavori che analizzano prevalentemente le dimensioni cognitive della rappresentazione, questo contributo intende focalizzarsi in modo più specifico sulle dimensioni emotive di tali rappresentazioni.Oggi, come è noto, il modo di pensare e di decidere, nel quotidiano quanto nei contesti professionali, integra largamente l'uso degli artefatti tecnologici “progettando strumenti, progettiamo modi di essere delle persone” (Winograd-Flores, 1986). Le nostre abitudini di pensiero, la nostra concezione del mondo, vengono profondamente modulati dagli artefatti, creando un'incongruenza con gli abituali punti di riferimento. Le tecnologie inducono così modificazioni rilevanti, agendo sull'assetto personale e sociale, introducendo cambiamenti concettuali e linguistici. Il riferimento alle tecnologie in educazione presenta un vantaggio per la ricerca nel settore educativo. Esse, infatti, inducendo innovazioni talvolta molto marcate, provocano, in senso lato dei cambiamenti che, in quanto tali, apportano destabilizzazione (Iannaccone et al., 2008) offrendo alla ricerca occasioni di studio e di intervento nei contesti coinvolti. In queste specifiche situazioni vengono implicati elementi propri della figura docente, come la percezione di sé, lo svolgimento del proprio ruolo, la messa in discussione della propria autorità, che incidono sull'ampiezza dell'intervallo che intercorre tra docente e tecnologie da un punto di vista socio-emozionale e, quindi, sui processi educativi.

I docenti e le tecnologie: aspetti e problemi di una relazione socio-emotiva complessa

IANNACCONE, Antonio
2010-01-01

Abstract

La finalità di questo capitolo è quella di esplorare alcuni aspetti delle rappresentazioni di artefatti tecnologici in un gruppo di docenti. A differenza del gran numero di lavori che analizzano prevalentemente le dimensioni cognitive della rappresentazione, questo contributo intende focalizzarsi in modo più specifico sulle dimensioni emotive di tali rappresentazioni.Oggi, come è noto, il modo di pensare e di decidere, nel quotidiano quanto nei contesti professionali, integra largamente l'uso degli artefatti tecnologici “progettando strumenti, progettiamo modi di essere delle persone” (Winograd-Flores, 1986). Le nostre abitudini di pensiero, la nostra concezione del mondo, vengono profondamente modulati dagli artefatti, creando un'incongruenza con gli abituali punti di riferimento. Le tecnologie inducono così modificazioni rilevanti, agendo sull'assetto personale e sociale, introducendo cambiamenti concettuali e linguistici. Il riferimento alle tecnologie in educazione presenta un vantaggio per la ricerca nel settore educativo. Esse, infatti, inducendo innovazioni talvolta molto marcate, provocano, in senso lato dei cambiamenti che, in quanto tali, apportano destabilizzazione (Iannaccone et al., 2008) offrendo alla ricerca occasioni di studio e di intervento nei contesti coinvolti. In queste specifiche situazioni vengono implicati elementi propri della figura docente, come la percezione di sé, lo svolgimento del proprio ruolo, la messa in discussione della propria autorità, che incidono sull'ampiezza dell'intervallo che intercorre tra docente e tecnologie da un punto di vista socio-emozionale e, quindi, sui processi educativi.
2010
9788854838031
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/3863
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