La Direttiva Europea 2010/31/UE promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, in ragione delle diverse zone climatiche e dei costi, ridefinendo il quadro generale delle modalità di calcolo e ottimizzazione. Di recente, nel maggio 2013, il Governo italiano ha recepito tale Direttiva attraverso il DM 63/2013. Questo passo legislativo riguarda le prestazioni energetiche di tutti gli edifici nuovi e di quelli esistenti. Dal 31 dicembre 2020 infatti sarà consentita la costruzione dei soli edifici a Energia quasi zero (nZEB ???nearly zero energy buildings???), cioè edifici aventi un consumo di energia primaria totale molto ridotto, coperto per una frazione molto significativa da fonti rinnovabili. D???altro canto, gli edifici costruiti in Italia prima della Legge 10/91 hanno isolamento scarso o quasi nullo; pertanto le dispersioni termiche sono assai elevate e oltre i 100 kWh/(m² anno). Questi edifici sono per la maggior parte equipaggiati con impianti di riscaldamento a radiatori alimentati con acqua a 75-80 °C; tali temperature sono difficilmente compatibili con i generatori a pompa di calore, e difficilmente possono giustificare l???adozione di caldaie a condensazione. L???articolo analizza l???effetto, su un tipico edificio residenziale a condominio, di interventi di riqualificazione energetica effettuati in fasi successive. Gli interventi considerati sono di tipo sia ???passivo??? sull???involucro (isolamento superfici opache, sostituzione serramenti), sia ???attivo??? sulla generazione e distribuzione del calore. Molto interessante in questo contesto risulta essere la possibilità di applicazione, anche in integrazione, della pompa di calore elettrica reversibile.

Reduction of thermal and cooling needs of a building by different steps: an energy and economic analysis

BUSATO, FILIPPO;
2013-01-01

Abstract

La Direttiva Europea 2010/31/UE promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, in ragione delle diverse zone climatiche e dei costi, ridefinendo il quadro generale delle modalità di calcolo e ottimizzazione. Di recente, nel maggio 2013, il Governo italiano ha recepito tale Direttiva attraverso il DM 63/2013. Questo passo legislativo riguarda le prestazioni energetiche di tutti gli edifici nuovi e di quelli esistenti. Dal 31 dicembre 2020 infatti sarà consentita la costruzione dei soli edifici a Energia quasi zero (nZEB ???nearly zero energy buildings???), cioè edifici aventi un consumo di energia primaria totale molto ridotto, coperto per una frazione molto significativa da fonti rinnovabili. D???altro canto, gli edifici costruiti in Italia prima della Legge 10/91 hanno isolamento scarso o quasi nullo; pertanto le dispersioni termiche sono assai elevate e oltre i 100 kWh/(m² anno). Questi edifici sono per la maggior parte equipaggiati con impianti di riscaldamento a radiatori alimentati con acqua a 75-80 °C; tali temperature sono difficilmente compatibili con i generatori a pompa di calore, e difficilmente possono giustificare l???adozione di caldaie a condensazione. L???articolo analizza l???effetto, su un tipico edificio residenziale a condominio, di interventi di riqualificazione energetica effettuati in fasi successive. Gli interventi considerati sono di tipo sia ???passivo??? sull???involucro (isolamento superfici opache, sostituzione serramenti), sia ???attivo??? sulla generazione e distribuzione del calore. Molto interessante in questo contesto risulta essere la possibilità di applicazione, anche in integrazione, della pompa di calore elettrica reversibile.
2013
pompa di calore
riqualificazione energetica
caldaia a condensazione e radiatori
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/3797
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