The female figures of Giuseppe Tomasi di Lampedusa curiously possess a common essence and origin: they come from the fragmented state of the I and try to fill, through the endiadic character of «love-motherhood», the desire for absolute, transfigured into characters such as Don Fabrizio Salina and Professor La Ciura. The relationship between the ego-world and intimacy-history undoubtedly implies a «negative ideology» (Orlando), what ties Tomasi to Montale. Just like Montale – and like Leopardi and Werfel – the negative becomes a transcendent’s form: the laborious search for an integrity of the I is accomplished in the return to the purity of the Marian feminine, to the state of subjective “immaculateness”: indispensable paradigm, in this it is possible to see the semiotic and morphological traits – albeit hidden, outside every confessional aspect and, sometimes, in contradiction with other symbolic traits – of the siren and, above all, of the mysterious woman who appears in hora mortis to Salina.

Le figure femminili di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sembrano possedere curiosamente un’essenza e un’origine comune: provengono dallo stato di frammentarietà dell’io e provano a colmare, attraverso l’endiadico carattere di «amore-maternità», il desiderio di assoluto dello scrittore, trasfigurato in personaggi come don Fabrizio principe di Salina e il professor La Ciura. Il rapporto io-mondo e intimità-storia sottintende senz’altro un’«ideologia negativa» (Orlando), che apparenta l’autore siciliano all’ammirato Montale. Eppure, proprio come Montale – e in certa misura come Leopardi e Werfel –, il negativo diviene una forma del trascendente e l’affannosa ricerca di un’integrità dell’io si compie nel ritorno alla purezza del femminile mariano, allo stato di immacolatezza soggettiva: paradigma irrinunciabile, in esso è possibile scorgere i tratti semiotici e morfologici – benché nascosti, al di fuori di ogni aspetto confessionale e, talora, in contraddizione con altri tratti simbolici – della sirena e, soprattutto, della misteriosa donna che compare in hora mortis al principe Salina.

La donna "Immortale" nel Gattopardo e in Lighea di Tomasi di Lampedusa

FRACCACRETA A
2020-01-01

Abstract

The female figures of Giuseppe Tomasi di Lampedusa curiously possess a common essence and origin: they come from the fragmented state of the I and try to fill, through the endiadic character of «love-motherhood», the desire for absolute, transfigured into characters such as Don Fabrizio Salina and Professor La Ciura. The relationship between the ego-world and intimacy-history undoubtedly implies a «negative ideology» (Orlando), what ties Tomasi to Montale. Just like Montale – and like Leopardi and Werfel – the negative becomes a transcendent’s form: the laborious search for an integrity of the I is accomplished in the return to the purity of the Marian feminine, to the state of subjective “immaculateness”: indispensable paradigm, in this it is possible to see the semiotic and morphological traits – albeit hidden, outside every confessional aspect and, sometimes, in contradiction with other symbolic traits – of the siren and, above all, of the mysterious woman who appears in hora mortis to Salina.
2020
Le figure femminili di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sembrano possedere curiosamente un’essenza e un’origine comune: provengono dallo stato di frammentarietà dell’io e provano a colmare, attraverso l’endiadico carattere di «amore-maternità», il desiderio di assoluto dello scrittore, trasfigurato in personaggi come don Fabrizio principe di Salina e il professor La Ciura. Il rapporto io-mondo e intimità-storia sottintende senz’altro un’«ideologia negativa» (Orlando), che apparenta l’autore siciliano all’ammirato Montale. Eppure, proprio come Montale – e in certa misura come Leopardi e Werfel –, il negativo diviene una forma del trascendente e l’affannosa ricerca di un’integrità dell’io si compie nel ritorno alla purezza del femminile mariano, allo stato di immacolatezza soggettiva: paradigma irrinunciabile, in esso è possibile scorgere i tratti semiotici e morfologici – benché nascosti, al di fuori di ogni aspetto confessionale e, talora, in contraddizione con altri tratti simbolici – della sirena e, soprattutto, della misteriosa donna che compare in hora mortis al principe Salina.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Il Gattopardo
Lighea
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/32006
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