Introduzione La scelta di eseguire la tecnica del linfonodo sentinella (SLNB), preferibilmente in pazienti con carcinoma della mammella in stadio 1-2, nasce dalla bassa probabilità che il tumore possa metastatizzare ai linfonodi ascellari e che il numero dei linfonodi coinvolti sia più di tre, numero questo che molti oncologi, basandosi sui dati oggi disponibili, ritengono lo “spartiacque” per impostare una corretta terapia adiuvante. Recenti studi hanno confermato che, in caso di 2 o 3 linfonodi positivi per macrometastasi, la linfectomia ascellare non fornisce benefici clinici alle pazienti. Quindi l’asportazione di 4-5 linfonodi è da considerare adeguata sia per lo staging che per i successivi approcci terapeutici. Materiali e metodi Lo scopo dello studio è di codificare una tecnica di dissezione ascellare selettiva radio assistita (Selective Radioassisted Axillary Dissection, o SeRAD), in grado di fornire all’oncologo tutte le informazioni richieste al fine di una corretta stadiazione e della conseguente terapia, e di valutare le complicanze a breve e medio termine. La tecnica è basata sull’identificazione intraoperatoria, previa iniezione di radio tracciante, del linfonodo sentinella e di 3-4 ulteriori linfonodi “parasentinella”, situati sulla stessa catena linfonodale, individuati in base a livelli di radioattività decrescente. La nostra esperienza si basa su una casistica di 110 pazienti operate negli ultimi 6 mesi (gennaio-giugno 2017) presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università “Sapienza” di Roma per tumore alla mammella cT1-cT2 cN0. Risultati Le prime 110 pazienti arruolate nello studio sono state randomizzate e assegnate a chirurgia ascellare conservativa tradizionale (52 casi) o chirurgia ascellare con tecnica SeRAD (58 casi). Delle 52 pazienti sottoposte a SLNB, in 7 (13.46%) è stato riscontrato il linfonodo sentinella macroscopicamente positivo, e in tutti e 7 i casi si è reso necessario un allargamento ad ALND come da linee guida. Nel braccio SeRAD, invece, abbiamo riscontrato uno o più linfonodi positivi per macrometastasi in 12 casi, ma abbiamo dovuto procedere ad ALND in un secondo tempo solo in 2 casi (3,45%) per coinvolgimento di più di 3 linfonodi. In queste pazienti sono stati asportati dai 4 ai 6 linfonodi. Il tasso di complicanze delle due procedure (SLNB e SeRAD) è stato sovrapponibile. Discussione e conclusioni In accordo con questo studio, grazie alla nostra “minilinfectomia radioguidata” (SeRAD), abbiamo potuto ridurre il tasso di re-interventi in caso di metastasi linfonodali, evitando a 10 pazienti di essere sottoposte ad un secondo intervento di linfectomia ascellare, con vantaggi dal punto di vista psicologico e fisiologico per la paziente un risparmio di costi per l’azienda ospedaliera. Abbiamo quindi ottenuto un accurato staging dello stato linfonodale con tassi di complicanze minimi. Per questi motivi, alla luce delle attuali conoscenze, riteniamo di poter considerare la SeRAD come una tecnica promettente che potrebbe risultare come valida alternativa per lo staging linfonodale in pazienti con tumori della mammella in stadio T1 e T2 con cavi ascellari clinicamente negativi alla diagnosi. Sono tuttavia necessari ulteriori studi su numeri maggiori di pazienti.
Minilinfectomia radioguidata (SeRAD) nelle pazienti affetta da cancro della mammella cN0: proposta di tecnica e risultati preliminari
Alice Mannocci;
2017-01-01
Abstract
Introduzione La scelta di eseguire la tecnica del linfonodo sentinella (SLNB), preferibilmente in pazienti con carcinoma della mammella in stadio 1-2, nasce dalla bassa probabilità che il tumore possa metastatizzare ai linfonodi ascellari e che il numero dei linfonodi coinvolti sia più di tre, numero questo che molti oncologi, basandosi sui dati oggi disponibili, ritengono lo “spartiacque” per impostare una corretta terapia adiuvante. Recenti studi hanno confermato che, in caso di 2 o 3 linfonodi positivi per macrometastasi, la linfectomia ascellare non fornisce benefici clinici alle pazienti. Quindi l’asportazione di 4-5 linfonodi è da considerare adeguata sia per lo staging che per i successivi approcci terapeutici. Materiali e metodi Lo scopo dello studio è di codificare una tecnica di dissezione ascellare selettiva radio assistita (Selective Radioassisted Axillary Dissection, o SeRAD), in grado di fornire all’oncologo tutte le informazioni richieste al fine di una corretta stadiazione e della conseguente terapia, e di valutare le complicanze a breve e medio termine. La tecnica è basata sull’identificazione intraoperatoria, previa iniezione di radio tracciante, del linfonodo sentinella e di 3-4 ulteriori linfonodi “parasentinella”, situati sulla stessa catena linfonodale, individuati in base a livelli di radioattività decrescente. La nostra esperienza si basa su una casistica di 110 pazienti operate negli ultimi 6 mesi (gennaio-giugno 2017) presso il Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università “Sapienza” di Roma per tumore alla mammella cT1-cT2 cN0. Risultati Le prime 110 pazienti arruolate nello studio sono state randomizzate e assegnate a chirurgia ascellare conservativa tradizionale (52 casi) o chirurgia ascellare con tecnica SeRAD (58 casi). Delle 52 pazienti sottoposte a SLNB, in 7 (13.46%) è stato riscontrato il linfonodo sentinella macroscopicamente positivo, e in tutti e 7 i casi si è reso necessario un allargamento ad ALND come da linee guida. Nel braccio SeRAD, invece, abbiamo riscontrato uno o più linfonodi positivi per macrometastasi in 12 casi, ma abbiamo dovuto procedere ad ALND in un secondo tempo solo in 2 casi (3,45%) per coinvolgimento di più di 3 linfonodi. In queste pazienti sono stati asportati dai 4 ai 6 linfonodi. Il tasso di complicanze delle due procedure (SLNB e SeRAD) è stato sovrapponibile. Discussione e conclusioni In accordo con questo studio, grazie alla nostra “minilinfectomia radioguidata” (SeRAD), abbiamo potuto ridurre il tasso di re-interventi in caso di metastasi linfonodali, evitando a 10 pazienti di essere sottoposte ad un secondo intervento di linfectomia ascellare, con vantaggi dal punto di vista psicologico e fisiologico per la paziente un risparmio di costi per l’azienda ospedaliera. Abbiamo quindi ottenuto un accurato staging dello stato linfonodale con tassi di complicanze minimi. Per questi motivi, alla luce delle attuali conoscenze, riteniamo di poter considerare la SeRAD come una tecnica promettente che potrebbe risultare come valida alternativa per lo staging linfonodale in pazienti con tumori della mammella in stadio T1 e T2 con cavi ascellari clinicamente negativi alla diagnosi. Sono tuttavia necessari ulteriori studi su numeri maggiori di pazienti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.