L'uso delle third-party releases nei reorganization plans continua a essere un tema molto dibattuto nelle bankruptcy courts statunitensi. I piani reorganization plans ai sensi del Chapter 11 spesso prevedono l’“esdebitazione” di terzi diversi dal debitore, tra cui condebitori, funzionari, amministratori, finanziatori, società madri, garanti, fideiussori o assicuratori. Sebbene tali releases siano utilizzate da decenni e costituiscano una condizione per l'approvazione del piano del debitore, recentemente hanno suscitato un notevole dibattito pubblico a seguito di alcuni mass tort cases di grande risonanza mediatica (come Purdue Pharma) e l'ostilità nei loro confronti, in particolare quando non sono consensuali, è cresciuta. La situazione in Italia è piuttosto diversa. Qui il dibattito è quasi inesistente e, per quanto riguarda la giurisprudenza, esiste una sola decisione della Corte di Cassazione relativa all'art. 184 l. fall., che ha escluso, con riguardo al concordato preventivo, la validità di disposizioni che esonerino soggetti terzi, diversi dal debitore da responsabilità nei confronti dei creditori. Tuttavia, l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza potrebbe fornire argomenti per modificare l'opinione della giurisprudenza, almeno per quanto riguarda alcune third parties. Il presente articolo affronta la questione, cercano di dare una prima risposta.
Third-party releases nelle procedure di ristrutturazione italiane: stato del dibattito e disciplina normative
Alessandra Zanardo
2025-01-01
Abstract
L'uso delle third-party releases nei reorganization plans continua a essere un tema molto dibattuto nelle bankruptcy courts statunitensi. I piani reorganization plans ai sensi del Chapter 11 spesso prevedono l’“esdebitazione” di terzi diversi dal debitore, tra cui condebitori, funzionari, amministratori, finanziatori, società madri, garanti, fideiussori o assicuratori. Sebbene tali releases siano utilizzate da decenni e costituiscano una condizione per l'approvazione del piano del debitore, recentemente hanno suscitato un notevole dibattito pubblico a seguito di alcuni mass tort cases di grande risonanza mediatica (come Purdue Pharma) e l'ostilità nei loro confronti, in particolare quando non sono consensuali, è cresciuta. La situazione in Italia è piuttosto diversa. Qui il dibattito è quasi inesistente e, per quanto riguarda la giurisprudenza, esiste una sola decisione della Corte di Cassazione relativa all'art. 184 l. fall., che ha escluso, con riguardo al concordato preventivo, la validità di disposizioni che esonerino soggetti terzi, diversi dal debitore da responsabilità nei confronti dei creditori. Tuttavia, l'entrata in vigore del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza potrebbe fornire argomenti per modificare l'opinione della giurisprudenza, almeno per quanto riguarda alcune third parties. Il presente articolo affronta la questione, cercano di dare una prima risposta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.