Ventitrè scrittori del Sud che si uniscono per rispondere con la penna all’anatema lanciato a Olbia da Silvio Berlusconi nel novembre 2009, quando giurò di voler strozzare chi scrive di mafia infangando l’immagine dell’Italia. Un vuoto culturale e umano, ma soprattutto un invito al silenzio, questo sì omertoso, sugli affari delle mafie legati al potere. “Strozzateci tutti” è la orgogliosa risposta di una squadra di giornalisti, ricercatori, sociologi, uomini e donne che hanno fatto della loro testimonianza sul campo e delle conoscenze professionali lo strumento per penetrare la realtà delle mafie, la loro sotto-cultura, i contesti sociali e psicologici in cui si muovono , gli interessi che ne consentono l’espansione.
Le mafie tra piccolo e grande schermo.
Bisogno A
2010-01-01
Abstract
Ventitrè scrittori del Sud che si uniscono per rispondere con la penna all’anatema lanciato a Olbia da Silvio Berlusconi nel novembre 2009, quando giurò di voler strozzare chi scrive di mafia infangando l’immagine dell’Italia. Un vuoto culturale e umano, ma soprattutto un invito al silenzio, questo sì omertoso, sugli affari delle mafie legati al potere. “Strozzateci tutti” è la orgogliosa risposta di una squadra di giornalisti, ricercatori, sociologi, uomini e donne che hanno fatto della loro testimonianza sul campo e delle conoscenze professionali lo strumento per penetrare la realtà delle mafie, la loro sotto-cultura, i contesti sociali e psicologici in cui si muovono , gli interessi che ne consentono l’espansione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.