Cultural-historical activity theory (CHAT) appears to match the tenets of post-qualitative inquiry. However, post-qualitative inquiry is credited with being averse to method and to adopt post-modernist stances that are not consistent with CHAT’s structured reading of social reality. Notwithstanding this, it is possible to propose an interpretation of post-qualitative inquiry that overcomes such conceptual challenges. This article tackles the issue both theoretically and with reference to the way current CHAT research is undertaken. First, we propose post-qualitative research should be understood as compliant with post-Gettier epistemological standpoints. Second, we show that CHAT-inspired formative interventions are both educational in nature and, given their approach to learning processes, display the core features of post-qualitative research. Given CHAT’s distinction between immanent aspects of social reality and methods tailored to tackle local issues, post-qualitative inquiry is justified in retaining its flexible—almost anarchic—methodology while, at the same time, enjoying epistemological soundness.

La teoria dell’attività storico-culturale (CHAT) mostra di corrispondere ai principi della ricerca post-qualitativa. Tuttavia, la ricerca post-qualitativa si oppone al metodo e adotta posizioni post-moderniste che non paiono coerenti con la visione strutturata della realtà sociale promossa dalla CHAT. Ciononostante, proponiamo un’interpretazione della ricerca post-qualitativa che supera tali difficoltà concettuali. Questo articolo affronta la questione sia teoricamente che con riferimento al modo in cui si svolge l’attuale ricerca in seno alla CHAT. Per prima cosa, proponiamo di collocare la ricerca post-qualitativa entro il quadro dell’epistemologia post-Gettier. Successivamente, mostriamo che gli interventi formativi ispirati alla CHAT hanno sia carattere educativo che investigativo in virtù del loro approccio ai processi di apprendimento. Poiché la CHAT distingue tra aspetti immanenti della realtà sociale e metodi costruiti su misura per affrontare problemi locali, la ricerca post-qualitativa risulta giustificata nel preservare una metodologia flessibile—quasi anarchica—e, parimenti, godere di validità epistemologica.

Post-qualitative Inquiry and CHAT's Formative Interventions: Epistemological Legitimacy Beyond Methodological Concerns

MARCELLI AM;
2022-01-01

Abstract

Cultural-historical activity theory (CHAT) appears to match the tenets of post-qualitative inquiry. However, post-qualitative inquiry is credited with being averse to method and to adopt post-modernist stances that are not consistent with CHAT’s structured reading of social reality. Notwithstanding this, it is possible to propose an interpretation of post-qualitative inquiry that overcomes such conceptual challenges. This article tackles the issue both theoretically and with reference to the way current CHAT research is undertaken. First, we propose post-qualitative research should be understood as compliant with post-Gettier epistemological standpoints. Second, we show that CHAT-inspired formative interventions are both educational in nature and, given their approach to learning processes, display the core features of post-qualitative research. Given CHAT’s distinction between immanent aspects of social reality and methods tailored to tackle local issues, post-qualitative inquiry is justified in retaining its flexible—almost anarchic—methodology while, at the same time, enjoying epistemological soundness.
2022
La teoria dell’attività storico-culturale (CHAT) mostra di corrispondere ai principi della ricerca post-qualitativa. Tuttavia, la ricerca post-qualitativa si oppone al metodo e adotta posizioni post-moderniste che non paiono coerenti con la visione strutturata della realtà sociale promossa dalla CHAT. Ciononostante, proponiamo un’interpretazione della ricerca post-qualitativa che supera tali difficoltà concettuali. Questo articolo affronta la questione sia teoricamente che con riferimento al modo in cui si svolge l’attuale ricerca in seno alla CHAT. Per prima cosa, proponiamo di collocare la ricerca post-qualitativa entro il quadro dell’epistemologia post-Gettier. Successivamente, mostriamo che gli interventi formativi ispirati alla CHAT hanno sia carattere educativo che investigativo in virtù del loro approccio ai processi di apprendimento. Poiché la CHAT distingue tra aspetti immanenti della realtà sociale e metodi costruiti su misura per affrontare problemi locali, la ricerca post-qualitativa risulta giustificata nel preservare una metodologia flessibile—quasi anarchica—e, parimenti, godere di validità epistemologica.
Cultural-historical activity theory
Formative interventions
Post-qualitative inquiry
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/22856
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