Presentazione Gli autori presentano un intervento di orientamento scolastico realizzato con il modello dell’educazione tra pari (peer education) che dall'Università è arrivato fino alle scuole elementari. Problema studiato L’orientamento scolastico, finalizzato a sostenere gli studenti nella progettazione, decisione e realizzazione di una scelta scolastico-professionale, deve privilegiare lo sviluppo di alcune competenze, quali: l’analisi dell'immagine che si ha di sé stessi e dei contesti scolastico e sociale in cui si vive, la raccolta e l’organizzazione delle informazioni necessarie alla presa di decisione, lo sviluppo della capacità progettuale e decisionale, il potenziamento delle risorse individuali, l’utilizzo di fonti e strumenti informativi disponibili, la messa in atto di comportamenti adeguati alla realizzazione del progetto orientativo. L’incentivazione di comportamenti cooperativi e partecipativi permette di attivare il gruppo dei pari come un laboratorio sociale nel quale i ragazzi sperimentano scelte e comportamenti autonomi. Il modello dell'educazione tra pari permette lo sviluppo dell'empowerment sia a livello individuale che a livello di gruppo. Obiettivi e ipotesi studiate Una prima ipotesi di lavoro è che l’orientamento tra pari possa risultare efficace, interessante e soddisfacente. Si ritiene che il ruolo di tutor produca effetti positivi. Dal momento che i tutors rappresentano un gruppo composto da studenti a rischio di dispersione e non, in uguale misura, partendo dal presupposto che l’educazione tra pari sia in grado di stimolare e incentivare i processi di responsabilizzazione e di attivazione dei ragazzi rispetto al loro percorso formativo, ci si aspetta un’incremento del rendimento scolastico e dell’autoefficacia percepita in entrambe le categorie di tutors (a rischio di dispersione e non) oltre che negli utenti della cascata. In alcune ricerche è stato dimostrato che i pari contribuiscono in misura sostanziale allo sviluppo e alla convalida dell’autoefficacia; abbiamo ipotizzato - accanto ad un effetto positivo dell’intervento dei tutors sugli studenti più giovani - anche un incremento del senso di autoefficacia dei tutors a rischio, dovuto alla loro attivazione specifica nel percorso di orientamento. Descrizione del metodo utilizzato L’ambito di intervento ha interessato cinque istituti scolastici, uno per ognuna delle cinque circoscrizioni del Comune di Roma con i maggiori livelli di difficoltà socio-ambientali e di disagio giovanile (circoscrizioni IV^, VII^, XI^, XVII^, XIX^). Inoltre, sono stati coinvolti gli studenti universitari del Servizio di Orientamento dell’Università “La Sapienza” di Roma. Per ogni istituto scolastico, l’intervento è stato attuato su un campione di tre classi scelte in base alle segnalazioni degli insegnanti. Sono stati coinvolti circa 260 alunni delle scuole elementari, 362 alunni delle scuole medie inferiori, 722 alunni delle scuole medie superiori e un gruppo di 7 studenti universitari. Per ogni istituto, sono stati selezionati un campione di tre classi e circa 10 ragazzi tutors. I tutors sono stati selezionati tenendo conto dell’autocandidatura, delle segnalazioni degli insegnanti rispetto agli alunni a rischio e non, e della somministrazione del pre-test della Scala di Autoefficacia (Caprara, 2001). E’ stato attivato un corso di formazione specifico per i tutors, secondo il modello dell’educazione tra pari. Il corso ha previsto cinque incontri di due ore ciascuno. Infine, è stato attuato l’intervento di "orientamento a cascata" in cui i tutors hanno orientato gli studenti più piccoli in tre incontri di un’ora e mezza ciascuno. Gli studenti universitari hanno orientato gli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori; gli studenti delle classi dell’ultimo anno delle scuole medie superiori hanno incontrato e orientato i ragazzi dei primi anni dei loro stessi istituti e quelli delle terze o seconde medie delle scuole della stessa area territoriale; i ragazzi della scuola media inferiore hanno orientato i bambini delle quinte o quarte elementari. Sia durante il corso di formazione che durante l’orientamento “a cascata”, i tutors hanno proposto attivazioni di gruppo, simulate e role playing, oppure hanno dato spazio a problematiche e richieste dei partecipanti. Alla fine dell’intervento è stato somministrato il post-test della Scala di Autoefficacia e un questionario per la valutazione del gradimento dell’intervento svolto. Resoconto dei risultati raggiunti L’elaborazione dei dati è ancora in atto. Riferimenti bibliografici BANDURA, A. (1997). Self-efficacy: the experience of control. Tr. it. di Lo Iacono, G. & Mazzeo, R. Autoefficacia: teoria e applicazioni. Trento: Erickson, 2000. CAPRARA, G.V. a cura di. (2001). La valutazione dell’autoefficacia. Trento: Erikson. MANCINELLI, M.R. (1999). L’orientamento in pratica: guida metodologica per insegnanti di scuola superiore orientatori psicologi. Milano: Alpha Test Hoepli. PALMONARI, A., & ZANI, B. (1996). Manuale di Psicologia di Comunità. Bologna: Il Mulino. SHINER, M. (1999). Defining peer education. Journal of Adolescence, 22: 555-566.
"I risultati di un intervento di "orientamento a cascata" secondoil modello dell'educazione tra pari"
PETRUCCELLI I;
2002-01-01
Abstract
Presentazione Gli autori presentano un intervento di orientamento scolastico realizzato con il modello dell’educazione tra pari (peer education) che dall'Università è arrivato fino alle scuole elementari. Problema studiato L’orientamento scolastico, finalizzato a sostenere gli studenti nella progettazione, decisione e realizzazione di una scelta scolastico-professionale, deve privilegiare lo sviluppo di alcune competenze, quali: l’analisi dell'immagine che si ha di sé stessi e dei contesti scolastico e sociale in cui si vive, la raccolta e l’organizzazione delle informazioni necessarie alla presa di decisione, lo sviluppo della capacità progettuale e decisionale, il potenziamento delle risorse individuali, l’utilizzo di fonti e strumenti informativi disponibili, la messa in atto di comportamenti adeguati alla realizzazione del progetto orientativo. L’incentivazione di comportamenti cooperativi e partecipativi permette di attivare il gruppo dei pari come un laboratorio sociale nel quale i ragazzi sperimentano scelte e comportamenti autonomi. Il modello dell'educazione tra pari permette lo sviluppo dell'empowerment sia a livello individuale che a livello di gruppo. Obiettivi e ipotesi studiate Una prima ipotesi di lavoro è che l’orientamento tra pari possa risultare efficace, interessante e soddisfacente. Si ritiene che il ruolo di tutor produca effetti positivi. Dal momento che i tutors rappresentano un gruppo composto da studenti a rischio di dispersione e non, in uguale misura, partendo dal presupposto che l’educazione tra pari sia in grado di stimolare e incentivare i processi di responsabilizzazione e di attivazione dei ragazzi rispetto al loro percorso formativo, ci si aspetta un’incremento del rendimento scolastico e dell’autoefficacia percepita in entrambe le categorie di tutors (a rischio di dispersione e non) oltre che negli utenti della cascata. In alcune ricerche è stato dimostrato che i pari contribuiscono in misura sostanziale allo sviluppo e alla convalida dell’autoefficacia; abbiamo ipotizzato - accanto ad un effetto positivo dell’intervento dei tutors sugli studenti più giovani - anche un incremento del senso di autoefficacia dei tutors a rischio, dovuto alla loro attivazione specifica nel percorso di orientamento. Descrizione del metodo utilizzato L’ambito di intervento ha interessato cinque istituti scolastici, uno per ognuna delle cinque circoscrizioni del Comune di Roma con i maggiori livelli di difficoltà socio-ambientali e di disagio giovanile (circoscrizioni IV^, VII^, XI^, XVII^, XIX^). Inoltre, sono stati coinvolti gli studenti universitari del Servizio di Orientamento dell’Università “La Sapienza” di Roma. Per ogni istituto scolastico, l’intervento è stato attuato su un campione di tre classi scelte in base alle segnalazioni degli insegnanti. Sono stati coinvolti circa 260 alunni delle scuole elementari, 362 alunni delle scuole medie inferiori, 722 alunni delle scuole medie superiori e un gruppo di 7 studenti universitari. Per ogni istituto, sono stati selezionati un campione di tre classi e circa 10 ragazzi tutors. I tutors sono stati selezionati tenendo conto dell’autocandidatura, delle segnalazioni degli insegnanti rispetto agli alunni a rischio e non, e della somministrazione del pre-test della Scala di Autoefficacia (Caprara, 2001). E’ stato attivato un corso di formazione specifico per i tutors, secondo il modello dell’educazione tra pari. Il corso ha previsto cinque incontri di due ore ciascuno. Infine, è stato attuato l’intervento di "orientamento a cascata" in cui i tutors hanno orientato gli studenti più piccoli in tre incontri di un’ora e mezza ciascuno. Gli studenti universitari hanno orientato gli studenti dell’ultimo anno delle scuole medie superiori; gli studenti delle classi dell’ultimo anno delle scuole medie superiori hanno incontrato e orientato i ragazzi dei primi anni dei loro stessi istituti e quelli delle terze o seconde medie delle scuole della stessa area territoriale; i ragazzi della scuola media inferiore hanno orientato i bambini delle quinte o quarte elementari. Sia durante il corso di formazione che durante l’orientamento “a cascata”, i tutors hanno proposto attivazioni di gruppo, simulate e role playing, oppure hanno dato spazio a problematiche e richieste dei partecipanti. Alla fine dell’intervento è stato somministrato il post-test della Scala di Autoefficacia e un questionario per la valutazione del gradimento dell’intervento svolto. Resoconto dei risultati raggiunti L’elaborazione dei dati è ancora in atto. Riferimenti bibliografici BANDURA, A. (1997). Self-efficacy: the experience of control. Tr. it. di Lo Iacono, G. & Mazzeo, R. Autoefficacia: teoria e applicazioni. Trento: Erickson, 2000. CAPRARA, G.V. a cura di. (2001). La valutazione dell’autoefficacia. Trento: Erikson. MANCINELLI, M.R. (1999). L’orientamento in pratica: guida metodologica per insegnanti di scuola superiore orientatori psicologi. Milano: Alpha Test Hoepli. PALMONARI, A., & ZANI, B. (1996). Manuale di Psicologia di Comunità. Bologna: Il Mulino. SHINER, M. (1999). Defining peer education. Journal of Adolescence, 22: 555-566.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.