Presentazione e problema Il fenomeno della dispersione scolastica rappresenta una realtà complessa che comprende casi di abbandono, ripetenze, evasioni dell'obbligo, nonché tutti gli aspetti di insuccesso e di disagio scolastico. L’insuccesso scolastico precoce, inoltre, è uno dei principali predittori di stili di vita caratterizzati da comportamenti aggressivi e dalla partecipazione ad attività antisociali. I fattori eziologici del fenomeno del drop-out devono essere ricercati su più livelli: individuale, familiare, relazionale, sociale e culturale; infatti le situazioni di rischio sono determinate da una complessa costellazione di fattori e spesso entrano a far parte di un circolo vizioso che può produrre altre forme di disagio (D'Alessio et al., 1995; D'Alessio et al., 1996; Srebnik, Elias, 1993). Obiettivi e ipotesi testate La presente ricerca ha inteso mettere a confronto il disagio e la dispersione scolastici con il rendimento scolastico. Descrizione del metodo utilizzato La valutazione si è svolta durante l’anno scolastico 2000-2001. Il campione è costituito da cinque istituti scolastici, uno per ognuna delle cinque circoscrizioni del Comune di Roma con i maggiori livelli di difficoltà socio-ambientali e di disagio giovanile (circoscrizioni IV^, VII^, XI^, XVII^, XIX^). Per ogni istituto scolastico, è stato preso in considerazione un campione di tre classi scelte in base alle segnalazioni degli insegnanti. Gli insegnanti che sono stati coinvolti sono i referenti dell’orientamento per ogni istituto scolastico, per un numero complessivo di 5 insegnanti. Complessivamente, sono stati coinvolti 271 alunni delle scuole medie inferiori. Il disagio e la dispersione scolastici sono stati rilevati attraverso la somministrazione agli studenti dello strumento Test di valutazione del disagio e della dispersione scolastica - T.V.D. (Mancini, Gabrielli, 1998). Si tratta di uno strumento, utilizzato per soggetti delle tre classi della scuola media inferiore, che può aiutare sia ad identificare la classe maggiormente disagiata, sia ad evidenziare dei sogggetti con particolari livelli di disagio; in particolare, ai soggetti viene chiesto di completare trentasei frasi stimolo. Ventotto delle trentasei frasi costituiscono la parte A del TVD, suddivisa in tre macro-aree: rapporto con il Sé, rapporto con l’istituzione scolastica, rapporto con altre figure; essa permette un’analisi quantitativa. La parte B del test è composta da altre otto frasi stimolo, che unitamente alla parte A permettono un’analisi di tipo qualitativo. Lo strumento complessivamente è suddiviso nelle cinque aree seguenti: concetto di sé, il rapporto con in compagni, il rapporto con la scuola in genere, il rapporto con gli insegnanti, il rapporto con i genitori. Il T.V.D., dunque, offre delle indicazioni generali sul tipo di vissuto che l’alunno esprime in ambito scolastico. Il rendimento scolastico è stato rilevato dall'analisi dalle schede di valutazione (pagelle). Resoconto dei risultati raggiunti I dati sono ancora in fase di elaborazione e pertanto i risultati verranno presentati in sede congressuale. Riferimenti bibliografici D’ALESSIO, M., RICCI BITTI, P.E., & VILLONE BETOCCHI, G. (1996). Gli indicatori psicologici e sociali del rischio. Napoli: Gnocchi. D’ALESSIO, M., SCHIMMENTI, V., CHERUBINI, A., & MUELLER, E. (1996). Valutazione del rischio in età scolare: relazione con adulti e pari. Napoli: Gnocchi. MANCINI, G., & GABRIELLI, G. (1998). Valutazione del disagio e della dispersione scolastica - TVD. Trento: Erickson. SREBNIK, D.S., & ELIAS, M.J. (1993). An ecological, interpersonal skills approach to drop-out prevention. American Journal of Orthopsychiatry, 63, 4: 526-535.
"Una valutazione del disagio e della disperisione scolastica"
PETRUCCELLI I;
2002-01-01
Abstract
Presentazione e problema Il fenomeno della dispersione scolastica rappresenta una realtà complessa che comprende casi di abbandono, ripetenze, evasioni dell'obbligo, nonché tutti gli aspetti di insuccesso e di disagio scolastico. L’insuccesso scolastico precoce, inoltre, è uno dei principali predittori di stili di vita caratterizzati da comportamenti aggressivi e dalla partecipazione ad attività antisociali. I fattori eziologici del fenomeno del drop-out devono essere ricercati su più livelli: individuale, familiare, relazionale, sociale e culturale; infatti le situazioni di rischio sono determinate da una complessa costellazione di fattori e spesso entrano a far parte di un circolo vizioso che può produrre altre forme di disagio (D'Alessio et al., 1995; D'Alessio et al., 1996; Srebnik, Elias, 1993). Obiettivi e ipotesi testate La presente ricerca ha inteso mettere a confronto il disagio e la dispersione scolastici con il rendimento scolastico. Descrizione del metodo utilizzato La valutazione si è svolta durante l’anno scolastico 2000-2001. Il campione è costituito da cinque istituti scolastici, uno per ognuna delle cinque circoscrizioni del Comune di Roma con i maggiori livelli di difficoltà socio-ambientali e di disagio giovanile (circoscrizioni IV^, VII^, XI^, XVII^, XIX^). Per ogni istituto scolastico, è stato preso in considerazione un campione di tre classi scelte in base alle segnalazioni degli insegnanti. Gli insegnanti che sono stati coinvolti sono i referenti dell’orientamento per ogni istituto scolastico, per un numero complessivo di 5 insegnanti. Complessivamente, sono stati coinvolti 271 alunni delle scuole medie inferiori. Il disagio e la dispersione scolastici sono stati rilevati attraverso la somministrazione agli studenti dello strumento Test di valutazione del disagio e della dispersione scolastica - T.V.D. (Mancini, Gabrielli, 1998). Si tratta di uno strumento, utilizzato per soggetti delle tre classi della scuola media inferiore, che può aiutare sia ad identificare la classe maggiormente disagiata, sia ad evidenziare dei sogggetti con particolari livelli di disagio; in particolare, ai soggetti viene chiesto di completare trentasei frasi stimolo. Ventotto delle trentasei frasi costituiscono la parte A del TVD, suddivisa in tre macro-aree: rapporto con il Sé, rapporto con l’istituzione scolastica, rapporto con altre figure; essa permette un’analisi quantitativa. La parte B del test è composta da altre otto frasi stimolo, che unitamente alla parte A permettono un’analisi di tipo qualitativo. Lo strumento complessivamente è suddiviso nelle cinque aree seguenti: concetto di sé, il rapporto con in compagni, il rapporto con la scuola in genere, il rapporto con gli insegnanti, il rapporto con i genitori. Il T.V.D., dunque, offre delle indicazioni generali sul tipo di vissuto che l’alunno esprime in ambito scolastico. Il rendimento scolastico è stato rilevato dall'analisi dalle schede di valutazione (pagelle). Resoconto dei risultati raggiunti I dati sono ancora in fase di elaborazione e pertanto i risultati verranno presentati in sede congressuale. Riferimenti bibliografici D’ALESSIO, M., RICCI BITTI, P.E., & VILLONE BETOCCHI, G. (1996). Gli indicatori psicologici e sociali del rischio. Napoli: Gnocchi. D’ALESSIO, M., SCHIMMENTI, V., CHERUBINI, A., & MUELLER, E. (1996). Valutazione del rischio in età scolare: relazione con adulti e pari. Napoli: Gnocchi. MANCINI, G., & GABRIELLI, G. (1998). Valutazione del disagio e della dispersione scolastica - TVD. Trento: Erickson. SREBNIK, D.S., & ELIAS, M.J. (1993). An ecological, interpersonal skills approach to drop-out prevention. American Journal of Orthopsychiatry, 63, 4: 526-535.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.