INTRODUZIONE:: Il fenomeno degli abusi sessuali appare molto complesso ed eterogeneo, e in letteratura vengono analizzate costellazioni di fattori causali alla base del comportamento sessualmente violento. Modelli integrati e multifattoriali, infatti, prendono in considerazione fattori di rischio nell'anamnesi individuale o familiare del reo, ma anche precursori a livello delle eventuali distorsioni cognitive, meccanismi di difesa e meccanismi di disimpegno morale specifici che connotano lo schema sessuale deviante dei sex offender. OBIETTIVI E METODI: Obiettivo della presente ricerca pilota consiste nell'approfondire le distorsioni cognitive, in particolare facendo riferimento al concetto di disimpegno morale proposto da Albert Bandura (1986), e indagare quei meccanismi che “facilitano” la messa in atto degli abusi e che connotano lo schema sessuale deviante del reo. Il campione della presente ricerca è costituito da 358 soggetti, tutti di sesso maschile, suddivisi in tre gruppi: un gruppo di controllo composto da 264 soggetti mai condannati per reati di alcun tipo; un gruppo, oggetto di studio, costituito da 42 detenuti per reati sessuali e un gruppo di 52 detenuti per altre tipologie di reato. A tutti i soggetti sono state somministrate la Griglia di Rilevazione (De Leo, Pedata, Petruccelli, 2004), con lo scopo di ottenere dati descrittivi del campione e la Scala del Disimpegno Morale (Caprara, Barbaranelli, Vicino e Bandura, 1996). RISULTATI E CONCLUSIONI: I risultati (Oneway Anova) evidenziano medie significativamente differenti tra i tre gruppi considerati, F(2,355)=36.85, p<.001, 2=.172, con i gruppo di controllo che presenta valori più bassi nel disimpegno morale (M=65.86), i detenuti per reati sessuali con valori più alti (M=90.24), e i detenuti per reati non sessuali valori intermedi (M=80.81) ma significativamente differenti da quelli degli altri due gruppi, come emerge dal test post-hoc di Tukey-HSD.

"Fattori di rischio e disimpegno morale nel sex offenders: uno studio pilota"

PETRUCCELLI I;
2012-01-01

Abstract

INTRODUZIONE:: Il fenomeno degli abusi sessuali appare molto complesso ed eterogeneo, e in letteratura vengono analizzate costellazioni di fattori causali alla base del comportamento sessualmente violento. Modelli integrati e multifattoriali, infatti, prendono in considerazione fattori di rischio nell'anamnesi individuale o familiare del reo, ma anche precursori a livello delle eventuali distorsioni cognitive, meccanismi di difesa e meccanismi di disimpegno morale specifici che connotano lo schema sessuale deviante dei sex offender. OBIETTIVI E METODI: Obiettivo della presente ricerca pilota consiste nell'approfondire le distorsioni cognitive, in particolare facendo riferimento al concetto di disimpegno morale proposto da Albert Bandura (1986), e indagare quei meccanismi che “facilitano” la messa in atto degli abusi e che connotano lo schema sessuale deviante del reo. Il campione della presente ricerca è costituito da 358 soggetti, tutti di sesso maschile, suddivisi in tre gruppi: un gruppo di controllo composto da 264 soggetti mai condannati per reati di alcun tipo; un gruppo, oggetto di studio, costituito da 42 detenuti per reati sessuali e un gruppo di 52 detenuti per altre tipologie di reato. A tutti i soggetti sono state somministrate la Griglia di Rilevazione (De Leo, Pedata, Petruccelli, 2004), con lo scopo di ottenere dati descrittivi del campione e la Scala del Disimpegno Morale (Caprara, Barbaranelli, Vicino e Bandura, 1996). RISULTATI E CONCLUSIONI: I risultati (Oneway Anova) evidenziano medie significativamente differenti tra i tre gruppi considerati, F(2,355)=36.85, p<.001, 2=.172, con i gruppo di controllo che presenta valori più bassi nel disimpegno morale (M=65.86), i detenuti per reati sessuali con valori più alti (M=90.24), e i detenuti per reati non sessuali valori intermedi (M=80.81) ma significativamente differenti da quelli degli altri due gruppi, come emerge dal test post-hoc di Tukey-HSD.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/1987
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