Nel nostro paese è presente una peculiare tipologia di organizzazione, gli enti pubblici a base associativa, categoria (apparentemente) residuale nella classificazione degli enti pubblici così definita dagli studi di diritto amministrativo, ma che continua ad interessare un numero non trascurabile di attori che svolgono funzioni cruciali in diversi settori della vita collettiva. Gli enti pubblici a base associativa includono ad esempio: la CRI – Croce Rossa Italiana (successivamente trasformata in APS – Associazione di Promozione Sociale), e l’ACI, oltre ad una quota non irrilevante delle ex IPAB, oggi trasformate in ASP – Aziende Pubbliche di servizi alla persona. Il presente saggio si propone di analizzare in profondità l’evoluzione di uno di questi enti, nello specifico la CRI, al fine di mettere in luce i punti di forza e i punti di debolezza, i limiti, i nodi problematici, ma anche le opportunità connessi alla sua trasformazione da ente pubblico a soggetto di Terzo settore a pieno titolo. L’articolo è strutturato in cinque paragrafi oltre alla presente introduzione e alle conclusioni.
Tra pubblico e privato: la metamorfosi della CRI
Fabbri Alessandro
2017-01-01
Abstract
Nel nostro paese è presente una peculiare tipologia di organizzazione, gli enti pubblici a base associativa, categoria (apparentemente) residuale nella classificazione degli enti pubblici così definita dagli studi di diritto amministrativo, ma che continua ad interessare un numero non trascurabile di attori che svolgono funzioni cruciali in diversi settori della vita collettiva. Gli enti pubblici a base associativa includono ad esempio: la CRI – Croce Rossa Italiana (successivamente trasformata in APS – Associazione di Promozione Sociale), e l’ACI, oltre ad una quota non irrilevante delle ex IPAB, oggi trasformate in ASP – Aziende Pubbliche di servizi alla persona. Il presente saggio si propone di analizzare in profondità l’evoluzione di uno di questi enti, nello specifico la CRI, al fine di mettere in luce i punti di forza e i punti di debolezza, i limiti, i nodi problematici, ma anche le opportunità connessi alla sua trasformazione da ente pubblico a soggetto di Terzo settore a pieno titolo. L’articolo è strutturato in cinque paragrafi oltre alla presente introduzione e alle conclusioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.