L’immaginario infernale pervade la rappresentazione urbana nella lette-ratura italiana postmoderna, dimostrando come alla separazione razio-nale fra organizzazione sociale e disordine naturale (predicata dalla mo-dernità) sia seguito l’inselvatichimento della città. Partendo dalle diverse tipologie di ‘bosco’ e ‘città’ in Dante, questo saggio ne descrive il recu-pero in alcune opere di Pasolini, Buzzati e Calvino, scritte fra il 1955 e il 1975.

Inferni metropolitani: tracce dantesche nella rappresentazione della città (1955-1975)

Daniele Maria Pegorari
2021-01-01

Abstract

L’immaginario infernale pervade la rappresentazione urbana nella lette-ratura italiana postmoderna, dimostrando come alla separazione razio-nale fra organizzazione sociale e disordine naturale (predicata dalla mo-dernità) sia seguito l’inselvatichimento della città. Partendo dalle diverse tipologie di ‘bosco’ e ‘città’ in Dante, questo saggio ne descrive il recu-pero in alcune opere di Pasolini, Buzzati e Calvino, scritte fra il 1955 e il 1975.
2021
Buzzati
Calvino
Pasolini
città
selva
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/13649
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