IL DANNO ANTITRUST

Il lavoro tenta di trasmettere alla comunità scientifica l’idea che l’impostazione attuale del private enforcement, volta ad attuare il riconoscimento a chiunque del danno antitrust mediante la ‘responsabilizzazione verso chiunque degli autori dell’illecito’, ha sortito lo scardinamento della responsabilità civile. Questa è stata resa un alienum rispetto alla tradizione giuridica dell’Europa continentale, perché non mira alla tutela delle vittime, bensì alla punizione dell’autore dell’offesa. Un esito che contrasta anche con la complementarità che informa l’azione pubblica e l’azione privata nel diritto antitrust. Di conseguenza, l’indagine mette al centro la tutela del singolo, vittima dell’offesa. Muovendo, quindi, dal carattere residuale della responsabilità aquiliana, viene sperimentato l’approccio in chiave contrattuale alle patologie generate dall’intesa e dall’abuso di posizione dominante. Quest’ottica sembra salvaguardare, non solo le categorie della tutela giurisdizionale, ma anche la complementarità tra il private enforcement e il public enforcement, secondo il canone del diritto moderno.