Il sisma che nel 2016 ha colpito un vasto territorio compreso tra Abruzzo, Lazio e Marche ha determinato un dissesto che travalica gli aspetti edilizi, essendo stata compromessa una parte significativa del sistema urbano costituito dai “borghi”, strutture urbane tipiche dell’Italia Centrale. La vulnerabilità sismica della dorsale appenninica suggerisce un approccio al tema della “ricostruzione” in queste aree di tipo scenaristico prima che tecnico-operativo, basato su una prefigurazione attendibile di futuri possibili per questi luoghi e per le comunità che le abitano. Gli ingenti danni provocati dal sisma, i vincoli posti dalle normative antisismiche e la necessità di un adeguamento del patrimonio edilizio agli attuali standard abitativi, escludono in molti casi la possibilità di una ri-costruzione “dov’era/ com’era”. Tale consapevolezza, che aumenta l’incertezza sul futuro delle comunità “terremotate”, rende necessaria una riflessione sui modi con cui si dovrà costruire e ri-costruire in relazione alla compenetrazione necessaria tra due aspetti irrinunciabili: la salvaguardia dell’identità dei luoghi perduti e la domanda tangibile di un habitat più adeguato agli attuali bisogni e aggiornato in termini prestazionali. Coerentemente con l’accezione di “ricostruzione” adottata nel campo degli studi filologici, il paper sviluppa una riflessione di carattere olistico su nuovi possibili modelli abitativi e processi costruttivi che, rifuggendo da suggestioni nostalgiche ma nel rispetto dei valori peculiari di questi luoghi, siano portatori: – della riproposizione e del potenziamento dei valori originari di quell’”abitare umano” che di questi luoghi è stato il tratto distintivo; – a partire da un giudizio anche critico sull’esistente (o “ex-esistente”), della selettiva reinterpretazione dei caratteri e delle relazioni (tettoniche e urbane) del patrimonio edilizio distrutto; – di una modernizzazione sostenibile, avendo nell’attuale offerta proveniente dal mondo della produzione per l’edilizia e nel modello oggi condiviso di smart land due irrinunciabili riferimenti. Su tali premesse il paper illustra, nella seconda parte, gli esiti di una ricerca progettuale in corso di svolgimento presso la Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” di Ascoli Piceno (Università di Camerino), avviata a partire da una convenzione stipulata con il Comune di Arquata. In particolare verrà illustrato un catalogo di soluzioni abitative di tipo evoluto messo a punto da un gruppo di ricerca della SAAD a partire da alcuni parametri considerati quali irrinunciabili presupposti per una ridefinizione tipo-tecnologica del sistema dei borghi centro-italiani.
(Ri) costruzione post-sisma. nuovi modelli insediativi low-density / high performance nel contesto dei borghi del centro-italia colpiti dal sisma del 2016
Roberto Bianchi;
2019-01-01
Abstract
Il sisma che nel 2016 ha colpito un vasto territorio compreso tra Abruzzo, Lazio e Marche ha determinato un dissesto che travalica gli aspetti edilizi, essendo stata compromessa una parte significativa del sistema urbano costituito dai “borghi”, strutture urbane tipiche dell’Italia Centrale. La vulnerabilità sismica della dorsale appenninica suggerisce un approccio al tema della “ricostruzione” in queste aree di tipo scenaristico prima che tecnico-operativo, basato su una prefigurazione attendibile di futuri possibili per questi luoghi e per le comunità che le abitano. Gli ingenti danni provocati dal sisma, i vincoli posti dalle normative antisismiche e la necessità di un adeguamento del patrimonio edilizio agli attuali standard abitativi, escludono in molti casi la possibilità di una ri-costruzione “dov’era/ com’era”. Tale consapevolezza, che aumenta l’incertezza sul futuro delle comunità “terremotate”, rende necessaria una riflessione sui modi con cui si dovrà costruire e ri-costruire in relazione alla compenetrazione necessaria tra due aspetti irrinunciabili: la salvaguardia dell’identità dei luoghi perduti e la domanda tangibile di un habitat più adeguato agli attuali bisogni e aggiornato in termini prestazionali. Coerentemente con l’accezione di “ricostruzione” adottata nel campo degli studi filologici, il paper sviluppa una riflessione di carattere olistico su nuovi possibili modelli abitativi e processi costruttivi che, rifuggendo da suggestioni nostalgiche ma nel rispetto dei valori peculiari di questi luoghi, siano portatori: – della riproposizione e del potenziamento dei valori originari di quell’”abitare umano” che di questi luoghi è stato il tratto distintivo; – a partire da un giudizio anche critico sull’esistente (o “ex-esistente”), della selettiva reinterpretazione dei caratteri e delle relazioni (tettoniche e urbane) del patrimonio edilizio distrutto; – di una modernizzazione sostenibile, avendo nell’attuale offerta proveniente dal mondo della produzione per l’edilizia e nel modello oggi condiviso di smart land due irrinunciabili riferimenti. Su tali premesse il paper illustra, nella seconda parte, gli esiti di una ricerca progettuale in corso di svolgimento presso la Scuola di Architettura e Design “Eduardo Vittoria” di Ascoli Piceno (Università di Camerino), avviata a partire da una convenzione stipulata con il Comune di Arquata. In particolare verrà illustrato un catalogo di soluzioni abitative di tipo evoluto messo a punto da un gruppo di ricerca della SAAD a partire da alcuni parametri considerati quali irrinunciabili presupposti per una ridefinizione tipo-tecnologica del sistema dei borghi centro-italiani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.