Come è possibile fare architettura nel non luogo del deserto metropolitano? Se anche l'architettura non potrà più essere quella di prima, questo non certificala sua scomparsa, bensì la pone come la questione del nostro tempo. Questione eminentemente filosofica, che tuttavia incontra la filosofia nella krisis verso un nuovo pensiero. Proprio l'architettura sembra incontrare nella sua pratica questo nuovo modo di pensare la realtà e dunque di ripensare l'uomo. La questione filosofica è dunque altrettanto eminentemente architettonica. Non si richiede qui all'architetto di pensare filosoficamente, come al filosofo di interessarsi di architettura. Più radicalmente filosofia ed architettura si incontrano nella esigenza condivisa di richiamare l'uomo alla resposanbilità di abitare il mondo. Un compito che oggi si mostra inedito nei modi e nelle condizioni richieste. Sono da superare le scorie di una lunga stagione vissuta nell'ubriacatura del marketing e dell'intrattenimento. Gli esempi illustrati di una architettura della condivisione e della responsabilità mostrano una nuova strada che viene guardata con sempre maggiore attenzione. Gli autori del saggio ne offrono una panoramica di grande ampiezza che intende chiarirne l'orizzonte di riferimento, spaziando fra suggestioni letterarie, filosofiche ed anche bibliche, in grado di restituire all'architettura il senso e il valore che sembrava aver perduto inseguendo i fantasmi dell'ideologia e della commercializzazione.
Abitare il costruito. Riflessioni di architettura e filosofia sul tempo presente
BIANCHI, ROBERTO;
2015-01-01
Abstract
Come è possibile fare architettura nel non luogo del deserto metropolitano? Se anche l'architettura non potrà più essere quella di prima, questo non certificala sua scomparsa, bensì la pone come la questione del nostro tempo. Questione eminentemente filosofica, che tuttavia incontra la filosofia nella krisis verso un nuovo pensiero. Proprio l'architettura sembra incontrare nella sua pratica questo nuovo modo di pensare la realtà e dunque di ripensare l'uomo. La questione filosofica è dunque altrettanto eminentemente architettonica. Non si richiede qui all'architetto di pensare filosoficamente, come al filosofo di interessarsi di architettura. Più radicalmente filosofia ed architettura si incontrano nella esigenza condivisa di richiamare l'uomo alla resposanbilità di abitare il mondo. Un compito che oggi si mostra inedito nei modi e nelle condizioni richieste. Sono da superare le scorie di una lunga stagione vissuta nell'ubriacatura del marketing e dell'intrattenimento. Gli esempi illustrati di una architettura della condivisione e della responsabilità mostrano una nuova strada che viene guardata con sempre maggiore attenzione. Gli autori del saggio ne offrono una panoramica di grande ampiezza che intende chiarirne l'orizzonte di riferimento, spaziando fra suggestioni letterarie, filosofiche ed anche bibliche, in grado di restituire all'architettura il senso e il valore che sembrava aver perduto inseguendo i fantasmi dell'ideologia e della commercializzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.