Le recenti politiche di riqualificazione urbana, gli attuali processi di delocalizzazione e di deindustrializzazione, nonché i mutati fabbisogni esigenziali, economici e produttivi della società contemporanea, stanno attivando nuovi programmi strategici di recupero e rifunzionalizzazione di aree e fabbricati industriali in disuso. La riqualificazione degli edifici industriali dismessi rappresenta oggi una possibilità concreta per riutilizzare le strutture esistenti con maggiore libertà progettuale, flessibilità funzionale e consapevolezza costruttiva. La trasformazione di grandi e piccoli contenitori urbani dal carattere produttivo consente di recuperare strutture dismesse, adeguandole a nuove funzioni, comportamenti, stili di vita e nuovi usi collettivi, e di sperimentare nuove soluzioni tipologiche e costruttive. Si possono così innescare nuove strategie flessibili ai mutamenti della città diffusa senza alterare i caratteri originari che contraddistinguono e rendono riconoscibile l’autenticità dell’antico manufatto di natura produttiva, identificabile come archeologia industriale. Questi interventi, che possono essere profondi, invisibili e dinamici, di dimensioni contenute, capaci di generare trasformazioni poco evidenti, reversibili, flessibili, di rilevanza strutturale per il tessuto urbano e costruttiva per il manufatto, rappresentano un efficace strumento operativo dalla forte valenza storico-culturale, urbana, ambientale e paesaggistica, architettonica ed economica per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio industriale.

Riqualificare edifici industriali dismessi

BIANCHI, ROBERTO
2012-01-01

Abstract

Le recenti politiche di riqualificazione urbana, gli attuali processi di delocalizzazione e di deindustrializzazione, nonché i mutati fabbisogni esigenziali, economici e produttivi della società contemporanea, stanno attivando nuovi programmi strategici di recupero e rifunzionalizzazione di aree e fabbricati industriali in disuso. La riqualificazione degli edifici industriali dismessi rappresenta oggi una possibilità concreta per riutilizzare le strutture esistenti con maggiore libertà progettuale, flessibilità funzionale e consapevolezza costruttiva. La trasformazione di grandi e piccoli contenitori urbani dal carattere produttivo consente di recuperare strutture dismesse, adeguandole a nuove funzioni, comportamenti, stili di vita e nuovi usi collettivi, e di sperimentare nuove soluzioni tipologiche e costruttive. Si possono così innescare nuove strategie flessibili ai mutamenti della città diffusa senza alterare i caratteri originari che contraddistinguono e rendono riconoscibile l’autenticità dell’antico manufatto di natura produttiva, identificabile come archeologia industriale. Questi interventi, che possono essere profondi, invisibili e dinamici, di dimensioni contenute, capaci di generare trasformazioni poco evidenti, reversibili, flessibili, di rilevanza strutturale per il tessuto urbano e costruttiva per il manufatto, rappresentano un efficace strumento operativo dalla forte valenza storico-culturale, urbana, ambientale e paesaggistica, architettonica ed economica per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio industriale.
2012
978-88-6514-098-7
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/2441
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