Il contributo dell’autore ripercorre gli sviluppi della sociologia della scienza, filone relativamente recente del pensiero sociologico. Il primo passaggio è un’approfondita disamina del contributo essenziale fornito al suo consolidamento da Robert King Merton fin dalla sua tesi di dottorato alla fine degli anni ’30, dedicata alla connessione fra puritanesimo e sviluppo della scienza nell’Inghilterra del XVII secolo, seguita dall’enunciazione delle componenti dell’ethos della scienza (il CUDOS: comunitarismo, universalismo, disinteresse e scetticismo organizzato) in un articolo del 1942. Successivamente si considerano le seconde generazioni di sociologi della scienza, che a partire dagli anni ’50 svilupparono critiche documentate e serrate al pensiero di Merton, in particolare Barnes e Dolby. In terzo luogo, si passano in rassegna gli sviluppi più recenti della sociologia della scienza, caratterizzati da una marginalizzazione, o da un riesame in chiave critica, del pensiero di Merton, con l’eccezione dei sociologi italiani, più attenti ai suoi pregi. Nelle Conclusioni si considera l’evoluzione tratteggiata, rilevando la capacità di resistenza del pensiero di Merton ed alcuni indizi di una sua inaspettata aderenza all’attuale comunità scientifica.

L’ethos della scienza secondo Merton: una teoria confutata o resistente?

Fabbri Alessandro
2019-01-01

Abstract

Il contributo dell’autore ripercorre gli sviluppi della sociologia della scienza, filone relativamente recente del pensiero sociologico. Il primo passaggio è un’approfondita disamina del contributo essenziale fornito al suo consolidamento da Robert King Merton fin dalla sua tesi di dottorato alla fine degli anni ’30, dedicata alla connessione fra puritanesimo e sviluppo della scienza nell’Inghilterra del XVII secolo, seguita dall’enunciazione delle componenti dell’ethos della scienza (il CUDOS: comunitarismo, universalismo, disinteresse e scetticismo organizzato) in un articolo del 1942. Successivamente si considerano le seconde generazioni di sociologi della scienza, che a partire dagli anni ’50 svilupparono critiche documentate e serrate al pensiero di Merton, in particolare Barnes e Dolby. In terzo luogo, si passano in rassegna gli sviluppi più recenti della sociologia della scienza, caratterizzati da una marginalizzazione, o da un riesame in chiave critica, del pensiero di Merton, con l’eccezione dei sociologi italiani, più attenti ai suoi pregi. Nelle Conclusioni si considera l’evoluzione tratteggiata, rilevando la capacità di resistenza del pensiero di Merton ed alcuni indizi di una sua inaspettata aderenza all’attuale comunità scientifica.
2019
978-88-917-8261-8
scienza
Merton
ethos
CUDOS
ambivalenza
critici
marginalizzazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12606/1614
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