Nel corso degli anni il concetto di smart city, inizialmente concepito come “città digitale”, si è arricchito di nuovi significati, assumendo sempre di più una valenza in termini di sostenibilità ambientale: una città smart deve essere vivibile, socialmente inclusiva e promuovere il benessere dei cittadini. Aldo Bonomi, a partire dalla contemplazione della Resurrezione dipinta da Piero della Francesca spiega che non può esserci smart city senza smart land. “La metafora potente di Piero della Francesca”, afferma Bonomi, “aiuta a contestualizzare il concetto di smart city all’interno del processo di metamorfosi attraversato dal modello di sviluppo italiano, tradizionalmente portato a valorizzare competenze e forme di convivenza radicate nei contesti locali. Smart land è, se si vuole, l’adattamento del concetto di smart city alla situazione italiana, nella duplice accezione descrittiva e prescrittiva” (Bonomi, Masiero, 2014, p. 15). Per l’Italia, e in particolare per la Regione Umbria, il concetto di smart land costituisce occasione fondamentale per ‘reinventare’ il territorio, in una prospettiva che tenga insieme smart city e smart land. Oltre che alle grandi reti energetiche e tecnologiche, occorre guardare anche al lavorio diffuso di imprese, amministrazioni, gruppi di cittadini, che tiene insieme (spesso in condizioni avverse) virtù civiche, sensibilità sociale e voglia di futuro. D’altra parte, se una smart land è un luogo nel quale l’attenzione al paesaggio non è solo preservazione della bellezza esistente, ma miglioramento dei processi che lo valorizzano, dalla riduzione dei gas serra alla limitazione del traffico privato, dalla corretta gestione del verde al recupero di antiche strutture produttive, dalla riqualificazione urbana alla valorizzazione dei beni storici e ambientali, solo una progettazione condivisa, multi-autoriale ed interdisciplinare può armonizzare le strategie politiche con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini. Su queste tematiche l’Università di Perugia (Dipartimento di Ingegneria e Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali) promuove ricerche applicate e sperimentazioni progettuali interdisciplinari con particolare riferimento a: strategie per la valutazione e il monitoraggio per la riduzione di emissioni di strutture urbane complesse; soluzioni intelligenti per la rigenerazione di edifici rurali tradizionali; tecniche progettali per la riqualificazione delle città tramite una corretta gestione del verde, lo sviluppo dell’orticoltura urbana e la realizzazione di vertical farm.
UMBRIA. OBIETTIVO SMART LAND: ABITARE, CONVIVERE, PRODURRE STRATEGIE PROGETTUALI PER LA RIDUZIONE DELL’IMPRONTA ECOLOGICA, LA VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO TRAMITE LA RIGENERAZIONE DI EDIFICI RURALI, LA RIQUALIFICAZIONE URBANA ATTRAVERSO L’ORTICULTURA DIFFUSA E LE VERTICAL FARM
Presciutti, Andrea;
2015-01-01
Abstract
Nel corso degli anni il concetto di smart city, inizialmente concepito come “città digitale”, si è arricchito di nuovi significati, assumendo sempre di più una valenza in termini di sostenibilità ambientale: una città smart deve essere vivibile, socialmente inclusiva e promuovere il benessere dei cittadini. Aldo Bonomi, a partire dalla contemplazione della Resurrezione dipinta da Piero della Francesca spiega che non può esserci smart city senza smart land. “La metafora potente di Piero della Francesca”, afferma Bonomi, “aiuta a contestualizzare il concetto di smart city all’interno del processo di metamorfosi attraversato dal modello di sviluppo italiano, tradizionalmente portato a valorizzare competenze e forme di convivenza radicate nei contesti locali. Smart land è, se si vuole, l’adattamento del concetto di smart city alla situazione italiana, nella duplice accezione descrittiva e prescrittiva” (Bonomi, Masiero, 2014, p. 15). Per l’Italia, e in particolare per la Regione Umbria, il concetto di smart land costituisce occasione fondamentale per ‘reinventare’ il territorio, in una prospettiva che tenga insieme smart city e smart land. Oltre che alle grandi reti energetiche e tecnologiche, occorre guardare anche al lavorio diffuso di imprese, amministrazioni, gruppi di cittadini, che tiene insieme (spesso in condizioni avverse) virtù civiche, sensibilità sociale e voglia di futuro. D’altra parte, se una smart land è un luogo nel quale l’attenzione al paesaggio non è solo preservazione della bellezza esistente, ma miglioramento dei processi che lo valorizzano, dalla riduzione dei gas serra alla limitazione del traffico privato, dalla corretta gestione del verde al recupero di antiche strutture produttive, dalla riqualificazione urbana alla valorizzazione dei beni storici e ambientali, solo una progettazione condivisa, multi-autoriale ed interdisciplinare può armonizzare le strategie politiche con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini. Su queste tematiche l’Università di Perugia (Dipartimento di Ingegneria e Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali) promuove ricerche applicate e sperimentazioni progettuali interdisciplinari con particolare riferimento a: strategie per la valutazione e il monitoraggio per la riduzione di emissioni di strutture urbane complesse; soluzioni intelligenti per la rigenerazione di edifici rurali tradizionali; tecniche progettali per la riqualificazione delle città tramite una corretta gestione del verde, lo sviluppo dell’orticoltura urbana e la realizzazione di vertical farm.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.