In che misura e secondo quale meccanismo i media contribuiscono a fare di un fenomeno una questione sociale, un problema sociale? Al riguardo, le migrazioni e, in modo particolare, il fenomeno degli sbarchi, offrono una prospettiva di osservazione privilegiata. Per comprendere la portata di questa tendenza, è stato effettuato un raffronto tra il racconto operato dalla stampa sulle migrazioni, e in particolare sugli sbarchi, e alcune testimonianze dirette di migranti raccolte pochi istanti dopo le operazioni di sbarco. Ciò ha permesso di metter meglio a fuoco la distanza tra la rappresentazione "mediale" e l'esperienza "reale" delle migrazioni e l'ancoraggio della prima a una visione stereotipata (e allarmistica) o archetipica (e pietistica) dei protagonisti della seconda. Da un lato, un'indagine terminologica e contenutistica condotta su 311 articoli relativi agli sbarchi a Lampedusa nel 2011 nei quotidiani nazionali più diffusi ha permesso di individuare alcune caratteristiche comuni nella (rap)presentazione mediale del fenomeno. Queste sono state messe a confronto con i risultati di un'analisi condotta sull'auto-racconto dei migranti stessi, da cui è invece emerso il ricorso a un repertorio terminologico più neutro da parte dei protagonisti degli sbarchi, in cui sono quasi del tutto assenti sia le retoriche pietistiche sia quelle allarmistiche ed emergenziali tipiche della narrazione mediale delle migrazioni. Il racconto dei migranti, per quanto doloroso, è spesso lucido, ricco di riferimenti descrittivi ai contesti e alle circostanze vissute durante l'esperienza migratoria.
Media e Sbarchi: l'esperienza della migrazione nei titoli deigiornali e nelle parole di chi la vive
Vigneri F;
2018-01-01
Abstract
In che misura e secondo quale meccanismo i media contribuiscono a fare di un fenomeno una questione sociale, un problema sociale? Al riguardo, le migrazioni e, in modo particolare, il fenomeno degli sbarchi, offrono una prospettiva di osservazione privilegiata. Per comprendere la portata di questa tendenza, è stato effettuato un raffronto tra il racconto operato dalla stampa sulle migrazioni, e in particolare sugli sbarchi, e alcune testimonianze dirette di migranti raccolte pochi istanti dopo le operazioni di sbarco. Ciò ha permesso di metter meglio a fuoco la distanza tra la rappresentazione "mediale" e l'esperienza "reale" delle migrazioni e l'ancoraggio della prima a una visione stereotipata (e allarmistica) o archetipica (e pietistica) dei protagonisti della seconda. Da un lato, un'indagine terminologica e contenutistica condotta su 311 articoli relativi agli sbarchi a Lampedusa nel 2011 nei quotidiani nazionali più diffusi ha permesso di individuare alcune caratteristiche comuni nella (rap)presentazione mediale del fenomeno. Queste sono state messe a confronto con i risultati di un'analisi condotta sull'auto-racconto dei migranti stessi, da cui è invece emerso il ricorso a un repertorio terminologico più neutro da parte dei protagonisti degli sbarchi, in cui sono quasi del tutto assenti sia le retoriche pietistiche sia quelle allarmistiche ed emergenziali tipiche della narrazione mediale delle migrazioni. Il racconto dei migranti, per quanto doloroso, è spesso lucido, ricco di riferimenti descrittivi ai contesti e alle circostanze vissute durante l'esperienza migratoria.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.