Nel rapporto tra medicina e comunicazione interculturale l'enfasi è generalmente posta sul contributo che quest'ultima può fornire alle pratiche mediche in contesti multiculturali, ossia sull'applicazione di tecniche e modelli comunicativi sensibili alle differenze culturali e funzionali al successo del rapporto diagnostico e terapeutico tra medico e paziente straniero. Ne sono esempi i numerosi corsi di formazione all'interculturalità per il personale medico e sanitario, e il sempre più frequente ricorso, in ambienti clinici e ospedalieri, a figure professionali quale quella del mediatore culturale, facilitatore di questi processi comunicativi. Minore attenzione, invece, sembra essere rivolta al contributo che, in una prospettiva inversa, una riflessione sulla natura culturale della medicina è in grado di offrire al dibattito sulla comunicazione interculturale, sia da un punto di vista teorico (anche la scienza è cultura?) sia da un punto di vista più pragmatico (la cultura può unire più di quanto la scienza non divida?). Qui l'accento è posto su questa seconda prospettiva. Nello specifico, nell'introdurre al confronto tra i due principali approcci alla salute - la biomedicina occidentale e la medicina tradizionale cinese - questo saggio si inserisce nell'ambito di studi interdisciplinari che considerano la medicina una costruzione culturale e sfrutta le intuizioni di questa lettura per sovvertire gli stereotipi occidentali sull'autoreferenzialità cinese.
Il contributo della medicina alla comunicazione interculturale
F. Vigneri
2022-01-01
Abstract
Nel rapporto tra medicina e comunicazione interculturale l'enfasi è generalmente posta sul contributo che quest'ultima può fornire alle pratiche mediche in contesti multiculturali, ossia sull'applicazione di tecniche e modelli comunicativi sensibili alle differenze culturali e funzionali al successo del rapporto diagnostico e terapeutico tra medico e paziente straniero. Ne sono esempi i numerosi corsi di formazione all'interculturalità per il personale medico e sanitario, e il sempre più frequente ricorso, in ambienti clinici e ospedalieri, a figure professionali quale quella del mediatore culturale, facilitatore di questi processi comunicativi. Minore attenzione, invece, sembra essere rivolta al contributo che, in una prospettiva inversa, una riflessione sulla natura culturale della medicina è in grado di offrire al dibattito sulla comunicazione interculturale, sia da un punto di vista teorico (anche la scienza è cultura?) sia da un punto di vista più pragmatico (la cultura può unire più di quanto la scienza non divida?). Qui l'accento è posto su questa seconda prospettiva. Nello specifico, nell'introdurre al confronto tra i due principali approcci alla salute - la biomedicina occidentale e la medicina tradizionale cinese - questo saggio si inserisce nell'ambito di studi interdisciplinari che considerano la medicina una costruzione culturale e sfrutta le intuizioni di questa lettura per sovvertire gli stereotipi occidentali sull'autoreferenzialità cinese.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.